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Ritenute a carico del condominio, la battaglia di Unai in commissione Finanze

UNAI si è attivata in forma massiva, a mezzo dei suoi referenti politici, per evitare che questa ulteriore sciagura si abbatta sulla categoria. Già con la presentazione dell'emendamento all'art. 4, suggerito dall'on. Zolezzi, avevamo fatto sentire la nostra voce e fatto pesare la nostra influenza.

Nella serata di venerdì 29 novembre la commissione Finanze ha discusso la modifica proposta dall'on. Zolezzi e il provvedimento potrebbe essere approvato nelle prossime ore. Noi non allenteremo la presa.

L'essere l'unico sindacato rappresentativo di tutta la categoria degli amministratori ci grava dell'onere improbo e sproporzionato di dover contrastare la fame di sempre nuove risorse di cui si imbastiscono, da anni, i provvedimenti fiscali in Italia. Le prospettive sulle quali al momento stiamo lavorando riguardano la possibilità di esentare dal nuovo balzello almeno gli appalti inferiori all'importo di 200mila euro.

Infatti, nell'ambito di questo importo, si inquadra la gran parte degli interventi in ambito di condominio. Sarà dura riuscire ad ottenere di più ed è già una strenua tenzone il raggiungimento di questo obiettivo.

Non disperiamo.

Sono in discussione anche valutazioni in merito alle modalità per verificare la presenza della manodopera sul cantiere, ma sono disquisizioni a carattere tecnico che riguardano più le imprese che noi committenti e, di conseguenza, noi amministratori di condominio.

Fermo restando il nostro giudizio negativo, in assoluto, su questo nuovo adempimento che, come abbiamo già avuto modo di precisare, finirà con l'indurre le stazioni appaltanti a scegliere esclusivamente quelle imprese che possono beneficiare dell'esenzione, con la conseguenza di escludere dal mercato una pluralità d'imprese, meritevoli di tutela e il cui pregevole apporto all'economia di mercato e alla competitività è, indubbiamente, un vantaggio per il committente, ma finirà anche con il limitare l'accesso al mercato di nuovi soggetti.

Rimaniamo dell'idea che attraverso il reverse charge deve essere depennato dal provvedimento, anche perché a conti fatti, gli unici a beneficiarne saranno le banche, le quali, sul versamento delle ritenute al lavoratore, potranno beneficiare di ben tre movimentazioni bancarie: quella in cui il condominio versa il corrispettivo dell'appalto all'impresa, quello dell'impresa che versa le ritenute al condominio e l'ulteriore movimento del condominio che versa quegli importi al fisco.

È un immane dispendio di energie e di tempo.

Una complicazione di cose, altrimenti semplici, che in un contesto in cui l'economia avrebbe bisogno di snellezza, efficienza, tempi rapidi, va nella direzione opposta. In particolare, per quanto ci riguarda, va a gravare l'amministratore di nuovi adempimenti cui non corrisponde un equivalente corrispettivo, sicché si va a vessare ulteriormente una categoria, la nostra, già oltremodo vessata e frustrata nelle sue legittime aspirazioni di riconoscimento e di gratifica sociale oltre che, perché no, anche economiche.

Continueremo a batterci per portare a casa qualche significativo risultato per la categoria: pertanto chiediamo la collaborazione e la solidarietà di tutti gli amministratori di condominio, a prescindere dal loro colore e dall'inquadramento associativo, perché questo è un momento cruciale della nostra storia professionale.

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