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In condominio assemblee di persona ma in sicurezza

Il governo ha ufficializzato la risposta data al Sole 24 Ore lo scorso 19 maggio : le assemblee di condominio possono riprendere mantenendo la distanza di un metro e in ogni caso possono svolgersi anche quelle in videoconferenza. Cosa dice la faqAggiornando le faq per la fase 2, infatti, è stato spiegato che «Le assemblee di qualunque tipo, condominiali o societarie, ovvero di ogni altra forma di organizzazione collettiva, possono svolgersi in “presenza fisica” dei soggetti convocati, a condizione che siano organizzate in locali o spazi adeguati, eventualmente anche all’aperto, che assicurino il mantenimento continuativo della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro fra tutti i partecipanti, evitando dunque ogni forma di assembramento, nel rispetto delle norme sanitarie di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19». È quindi da considerarsi superata la faq dello scorso aprile che vietava in ogni caso le assemblee “in presenza”. I problemi praticiRimane più di un dubbio su chi sia tenuto a garantire il rispetto dei protocolli sanitari: sembra difficile pensare che possa essere l’amministratore e/o il presidente dell’assemblea quale responsabile delle regole o nella peggiore ipotesi del verificarsi di un contagio. Tra l’altro, la convocazione di un’assemblea fisica non pare possibile in tutti i casi in cui tra i condòmini vi siano soggetti rientranti nelle cosiddette “fasce deboli” (come immunodepressi o ultrasettantenni), in quanto non pare siano venute meno le altre raccomandazioni contenute nelle circolari della Sanità e dei precedenti Dpcm. In concreto, almeno 6-7 metri quadrati lo spazio necessario per partecipante, posti a sedere prefissati e predistanziati. Se un condominio piccolo si compone di almeno 30 partecipanti occorrerà una sala di 250 metri quadrati, sottoposta prima e dopo alla sanificazione, con spazi e modo di accesso atti a consentire sempre la distanza interpersonale. Le teleassembleeAnche e soprattutto per questo la nuova faq va letta nel senso della ulteriore legittimazione delle assemblee telematiche, almeno fino a quanto perdurerà lo “stato di emergenza” (scadrà il 31 luglio 2020). Nell’ultimo capoverso della faq è stato riferito, infatti, che: «Resta ferma la possibilità di svolgimento delle medesime assemblee da remoto, in quanto compatibile con le specifiche normative vigenti in materia di convocazioni e deliberazioni». Il Governo, dunque, ha inteso anche qui confermare quanto aveva già precisato con l’apertura della Fase 1 e con l’avvio della Fase 2 (faq del 13 marzo e del 25 aprile 2020). In entrambi i casi l’esecutivo aveva espressamente riferito, da una parte, che erano vietate le assemblee condominiale fisiche e, dall’altra parte, che erano consentite solo quelle che si fossero svolte con modalità a distanza, assicurando comunque il rispetto della normativa in materia di convocazioni e delibere.


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